Manga in Italia

Cosa ne pensa la gente?

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  1. ¤Kira¤
     
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    Oggi mi sono imbattuto in un discorso particolare e spinoso...
    Ma invece di annoiarvi con mille spiegazioni vi cito le domande che hanno scatenato questo famigerato discorso
    Avete mai letto o sentito parlare di uno dei famigerati "Manga" Italiani?
    Sono carta straccia, o forse valgono qualcosa?
    Leggereste mai un "manga" italiano?
    Comprereste mai uno "shonen jump all'italiana"?
    E soprattutto...siamo in grado di motivare le nostre risposte?
    Insomma, cosa ne pensiamo dei nostri connazionali che si dedicano alla creazione di un fumetto in stile orientale?
    Vediamo un po' cosa ne pensa uno dei forum sui manga più quotati in italia

    --la collocazione di questo topic era un po' incerta, ma ho deciso di metterlo qui perchè si tratta di un argomento più legato ai maga che ai fumetti occidentali...
    Ad ogni modo admins, liberissimi di spostare questo argomento ^^--
     
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    i fumetti italiani DOC sono meglio
    vi consiglio una serie in 12 capitoli (che io ho in cartaceo, ma non so se si trovano le scan su internet)
    si chiama Greystorm, edito dalla Bonnelli

    e in generale i lavori targati Bonnelli.
    Io comunque un manga all'italiana non ce lo vedo, noi siamo piu tipi da narrativa a nero di china, senza perdersi in fan-service e roba del genere.

    è proprio la cultura di base che è diversa
     
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  3. ¤Kira¤
     
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    Concordo in parte, nel senso che penso che sia inutile "copiare" l'intero stile dei manga.
    Però io seguirei un fumetto disegnato con stile orientale.
    Cioè narrativa all'italiana e disegno orientale.
    Anche se chi disegna in quello stile qui in italia solitamente tende a disegnare storie già viste in giappone <.<
     
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    Penso che la questione sia posta nel modo sbagliato, voglio dire...
    I "manga italiani" nascono come imitazioni di quelli giapponesi, non esattamente come delle creature a sé stante, quindi si può dire che in larga parte siano privi di originalità e non abbiano un valore molto elevato.
    D'altra parte, se iniziaste a leggere una manga, questo vi piacesse e solo dopo scopriste essere italiano e non giapponese?
    Questo per dire che è certamente vero che c'è un pregiudizio che porta a considerare i manga italiani come spazzatura prima ancora che li si legga, anche se non ho ancora visto un'opera che potesse farmi ricredere...
    Personalmente non preferisco i fumetti italiani ai manga italiani, preferisco determinati fumetti ad altri, sebbene sia vero che il disegno dei manwha non mi piace, a pelle. I miei fumetti italiani preferiti sono Lupo Alberto, Rat-Man e qualsiasi altro lavoro di Ortolani, Dylan Dog e svariati fumettisti Disney, perché non si può dire "Paperino", è ridicolo...
    Penso che il disegno abbia una buona componente, quando ci avviciniamo ad un fumetto, spesso si riesce a capire il valore di una storia anche solo da quello, un tratto più commerciale dimostra sin da subito l'esistenza di un target e non la sussistenza dell'opera come lavoro in sé, la priva dell'originalità. Uno dei due elementi che tengo sempre in considerazione, quando devo cercare un nuovo manga da proporre, infatti, è proprio il tratto, leggendo la trama di un manga e guardandone il tratto, 95 volte su 100 si capisce se un manga è buono o no e si può salire a 99 su 100 se si deve stabilire se faccia schifo.
    Un esempio che mi viene in mento a questo proposito sono i due numeri di Rat-Man disegnati in stile manga. Rat-Man, già di suo, può contare su uno stile di disegno praticamente unico, cosa che mi piace, dal momento che odio i fumetti Marvel/DC e il loro tratto megalomane. In quei due numeri Rat-Man non ha certo fatto più schifo dei numeri precedenti, così come non è stato migliore, Rat-Man è sempre Rat-Man.
    Così come il punto è che non importa veramente il tratto, finché c'è un fumetto valido sotto, una storia che appassiona e dei personaggi di carattere. Il mio esempio preferito è Monster, di Naoki Urasawa, indubbiamente uno dei manga più belli che abbia mai letti, ma con un tratto che lo avvicina decisamente di più ad un fumetto occidentale.
    Il problema, in questo caso, è che un italiano che disegna con tratto giapponese troppo spesso cerca di imitare, piuttosto che di creare, perché parte da uno stile che non è suo, ma che vede, quindi si lascia molto influenzare dal suo passato di lettore e non è una cosa positiva. Penso che una scuola occidentale con questo stile di disegna sia ancora troppo giovane per poter dare vita a qualcosa di veramente solido.
    Poi è anche un problema di definizione, cosa distingue veramente Manga da Manwha da Manhua da fumetti da comics?
    Il tratto, maledizione! Se disegnamo tutti in una maniera standardizzata, dove andremo a finire? Ma ve lo vedete Tin Tin con un Akita e il suo amico vestito come Goemon? Ma dove siamo?
    No, scherzo, il punto è che questi influssi stilistici porteranno alla bastardizzazione di termini come Manga o fumetto, secondo me.
     
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    Allora, anzitutto lasciamo dire che mi trovo in parte d'accordo con te, e hai scritto anche belle cose.
    Non ho capito però che intendi per "tratto", sembra quasi che usi quella parola per dire "stile" :P
    Da disegnatore quale sono ti dico che per tratto si intende, appunto, il singolo tratto che il pennino lascia sul foglio. Quindi la "linea".
    Invece mi sembra che tu ti riferisca a influenze stilistiche, o sbaglio?

    Detto questo, anzitutto io stesso, volutamente, ho commesso un errore nel porre la domanda a tutti in quanto prima di ogni discorso bisogna aver chiaro che un "manga" italiano non potrà mai esistere. Come non esisteranno mai Manga Koreani.
    Si parla invece di "stili" e non bisogna mai dimenticarsi che tra "fumetti" e "manga" c'è la stessa differenza che si nota tra "ciao" ed "hello".

    Per cui è corretto parlare di:
    "fumetti in stile occidentale"
    Per opere provenienti da qualsiasi parte del globo con uno stile di disegno silime a:
    Marvel (spiderman, x-men ecc.) DC (Batman, V for Vendetta) Bonelli (Tex, Dylan Dog ecc.), Astorina (Diabolik ecc.)
    "fumetti in stile europeo"
    (l'esempio migliore che mi viene in mente è dato da W.I.T.C.H. edito da Disney Italia)
    "fumetti in stile orientale"
    (Manga, Manwa, Manhua generi nati in Giappone, Korea e Cina)

    Trattandosi solo di utilizzare una tecnica di disegno straniera non è più impossibile creare fumetti ibridi.

    Un grande ostacolo che resta in chi fomenta questi pregiusizi è rappresentato dalla narrazione.
    Ogni paese ha indiscutibilmente il suo modo di narrare e raccontare una storia a fumetti.
    E questo è giustissimo.
    Un italiano non potrà mai narrare allo stesso modo di un giapponese poichè è stato influenzato da cose diverse ne corso degli anni.
    Anche i cosiddetti otaku qui in italia non potrebbero, perchè non hanno avuto una influenza sufficiente dal giappone.
    Solo un giapponese potrebbe fare un Manga in quanto solo un giapponese è stato costantemente ammollo nella sua cultura.
    Stessa cosa per i koreani.
    Sebbene lo stile di disegno sia indubbiamente orientale storie e narrazione non hanno nulla da spartire con i giapponesi......

    In verità quest'ultima frase non è per nulla vera.
    Non esiste un modo di narrare alla giapponese, alla koreana o all'italiana.
    Queste differenze dipendono dagli autori.

    Anche all'interno del famoso shonen jump ci sono state storie decisamente agli antipodi.
    Per esempio One Piece e Death Note.
    Per cui sarò lieto di far notare le reali differenze tra i fumetti nel mondo a chi vorrà leggerle.
    sono tre:
    Il senso di lettura, la lingua in cui si scrive e quanto un disegno è stilizzato rispetto alla realtà.

    Non esiste nessuna differenza tra la narrazione giapponese e americana.
    Esiste differenza tra la narrazione di Tsugumi Ohba e Bonelli in quanto persone con stili diversi.

    Se proprio vogliamo in questo senso si differisce per quantità di vignette per pagina.
    Essendo più stilizzati e in bianco e nero i disegni orientali hanno bisogno di vignette più grandi per risultare competitivi con i disegni occidentali.
    Ma non è nemmeno una regola fissa, anche questo dipende dall'autore.

    Tornando invece agli esempi pratici, vuoi dirmi quali "manga" italiani hai letto?
    (condivido con te il pensiero della loro inconsistenza, quindi non voglio attaccarti...la mia è semplice curiosità :P)
    CITAZIONE (raiken87 @ 2/2/2013, 20:53) 
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    che in parole significa...? :P
     
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    *stile
    Comunque si dice coreano :P

    Ti risponderò citando Keiko Ichiguchi
    "[Fumetto e manga] sono uguali, i fumetti sono fumetti. Si vuole distinguere il manga, però il manga è fumetto: lo stile è soltanto un po' diverso, però io non trovo tanta distanza"
    Sinceramente non penso di aver mai letto un manga italiano, almeno credo, roba come Winx e W.I.T.C.H. è troppo shojo per i miei gusti...
    Per quanto riguarda i particolari del disegno, è una cosa che varia molto da artista in artista, dire che i giapponesi sono più scarni è abbastanza semplicistico, basti pensare a manga come Berserk o 20th Centhury Boys. Così come per l'utilizzo delle vignette, le vignette utilizzate nei manga tendono ad essere più spaziose, prevalentemente per veicolare l'azione o per offrire una scena migliore, mentre il fumetto occidentale è più legato alla striscia.
    Per quanto riguarda lingua e senso di lettura è tutto un discorso unico, basti pensare agli adattamenti italiani dei manga più vecchi, quando il senso di lettura veniva invertito e non lasciato come nell'originale (Ho avuto il piacere di sfogliare Video Girl Ai al contrario :asd: ).
    Ricordiamo che il manga moderno ha praticamente le sue origini nel fumetto occidentale, per mezzo di Tezuka-Disney :sisi:
    Penso che non si possa arrivare ad un congiungimento della cultura fumettistica italiana con quella giapponese, sono troppo differenti e la cultura giapponese che emerge dai manga è piuttosto differente da quella reale, basti pensare al concetto di otaku, che in Italia assume quasi un valore di orgoglio, mentre in Giappone è vissuto con un forte senso di emarginazione dalla società.
    La narrazione... È semplicemente indubbio che sia influenzata dall'ambiente, quindi l'evoluzione della narrativa dei fumetti meno mainstream è molto influenzata dalla letteratura locale, al contrario, nei fumetti più pop-oriented si trova un tratto comune, in fondo la formazione dell'eroe è la stessa in tutte le culture, partendo dal povero sfigato/emarginato che diventa fortissimo, la nemesi che è un suo caro amico dei primi periodi, il potenziamento delle abilità... Sempre le solite, canoniche, cose :sisi:
     
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    CITAZIONE (paperluca @ 2/2/2013, 22:47) 
    *stile
    Comunque si dice coreano :P

    Ti risponderò citando Keiko Ichiguchi
    "[Fumetto e manga] sono uguali, i fumetti sono fumetti. Si vuole distinguere il manga, però il manga è fumetto: lo stile è soltanto un po' diverso, però io non trovo tanta distanza"
    Sinceramente non penso di aver mai letto un manga italiano, almeno credo, roba come Winx e W.I.T.C.H. è troppo shojo per i miei gusti...
    Per quanto riguarda i particolari del disegno, è una cosa che varia molto da artista in artista, dire che i giapponesi sono più scarni è abbastanza semplicistico, basti pensare a manga come Berserk o 20th Centhury Boys. Così come per l'utilizzo delle vignette, le vignette utilizzate nei manga tendono ad essere più spaziose, prevalentemente per veicolare l'azione o per offrire una scena migliore, mentre il fumetto occidentale è più legato alla striscia.
    Per quanto riguarda lingua e senso di lettura è tutto un discorso unico, basti pensare agli adattamenti italiani dei manga più vecchi, quando il senso di lettura veniva invertito e non lasciato come nell'originale (Ho avuto il piacere di sfogliare Video Girl Ai al contrario :asd: ).
    Ricordiamo che il manga moderno ha praticamente le sue origini nel fumetto occidentale, per mezzo di Tezuka-Disney :sisi:

    Penso che non si possa arrivare ad un congiungimento della cultura fumettistica italiana con quella giapponese, sono troppo differenti e la cultura giapponese che emerge dai manga è piuttosto differente da quella reale, basti pensare al concetto di otaku, che in Italia assume quasi un valore di orgoglio, mentre in Giappone è vissuto con un forte senso di emarginazione dalla società.
    La narrazione... È semplicemente indubbio che sia influenzata dall'ambiente, quindi l'evoluzione della narrativa dei fumetti meno mainstream è molto influenzata dalla letteratura locale, al contrario, nei fumetti più pop-oriented si trova un tratto comune, in fondo la formazione dell'eroe è la stessa in tutte le culture, partendo dal povero sfigato/emarginato che diventa fortissimo, la nemesi che è un suo caro amico dei primi periodi, il potenziamento delle abilità... Sempre le solite, canoniche, cose :sisi:

    Be' sì, è verissimo...e grazie per le varie puntualizzazioni XD
    Bello anche quello che dici sugli otaku in Italia, personalmente li trovo esilaranti :P
    Eppure su una cosa sono fortemente in disaccordo, ovvero quando dici Penso che non si possa arrivare ad un congiungimento della cultura fumettistica italiana con quella giapponese, sono troppo differenti
    E vorrei provare a dimostrarti il contrario...anzi, forse è meglio dire....che voglio insinuare un dubbio in questa tua affermazione :P
    Voglio usare come mie argomenntazioni delle riviste on-line e gratuite, su web perchè oggi non conviene pubblicare riviste del genere. In futuro se riscuotono successo sul web si potrà fare un pensierino...
    Ad ogni modo ci sono Mangaijin, Mangakugan, Young Force, Doraetos Manga e Manga Stars.
    Le più famose sono Mangakugan, Mangaijin e Doraetos.

    vediamo...mangakugan è brutto, punto, fine della storia. Brutti i disegni e brutte le storie.
    (ci sono le eccezioni, ovvero "fungus master" e, per le ragazze, "il fiore di sangue")
    Viene osannato dai più perchè pubblica praticamente chiunque...ma alla fine ha più valore affettivo per chi ci partecipa che valore effettivo per chi la legge.

    Mangaijin propone un rivista a livelli professionali ma con opere attorno alla sufficienza, per usare termini scolastici direi che la media generale è di 7-- hehe

    Doraetos Manga invece ha una grafica da dilettanti ma vanta opere di qualità, oserei dire GRAFICAMENTE professionali.

    Devi sapere che io sono un grafico di professione, e mi piace leggere fumetti, per cui ho scelto di dare il mio contributo alla web rivista che più di tutte ha speranze, ovvero Doraetos.
    Ma queste sono mie impressioni....se vuoi fatti un giretto per il web e dimmi anche tu che ne pensi ^^

    Ma dicevo, visto che siamo arrivati a questo punto del discorso ti mostro la rivista (non ti linko il sito per evitare spam).
    http://issuu.com/liliah/docs/dm_numero0?mo...Color=%23222222
    Questo è il numero "0", ovvero l'anteprima del numero 1.
    Ti mostro questo perchè è di poche pagine e, sebbene alcuni manga siano incompleti, rende l'idea.
    E poi se non ti basta puoi darti una sfogliata al numero 1 XD

    Visto che ti piacciono i fumetti, piacerebbe a me sapere che ne pensi :P

    Edited by ¤Kira¤ - 8/3/2013, 14:14
     
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    Non ho capito come avresti argomentato una tua opposizione alla mia idea... :asd:
    Sarò sincero, non ho letto tutta la "rivista", con il mio 14" non sarei riuscito a leggere una cippa, ho solo letto e sfogliato le storie ed i disegni. In effetti il livello qualitativo stilistico è piuttosto buono :sisi:
    Tranne che per la prima storia, che ha uno stile che mi ricorda gli h-comics di serie b...
    Un punto in negativo, però, è la narrativa, le storie sono abbastanza fiacche e poco catchy, se vogliamo, si nota una mancanza a livello di sceneggiatura, cosa che, però, si spera migliori col tempo.
    Un esempio è la terza storia, con uno stile che avrei definito ottimo, rispetto alle aspettative che mi aveva creato la prima storia e la mia idea del "manga italiano" in una rivista web free, però mi sono davvero dovuto ricredere. Certo non è il mio stile e penso che non si avvicini neanche lontanamente alle vette dei grandi mangaka, ma anche solo vedere dei bei retini mi fa molto piacere ^^
    Tuttavia sempre la storia del cacciatore di stelle, se mi è permesso, mi sembra un po' una vaccata... Personalmente non lo leggerei.
    E non m'è piaciuto come sia diventata minimalista la seconda storia, mi auguro che si cerchi di mantenere lo stile della prima pagina, altrimenti lo si potrebbe far diventare un hentai... E nemmeno di quelli buoni... :asd:
    Il quarto è disegnato piuttosto bene, anche se mi sembra di notare un utilizzo inesperto di Photoshop nella rifinitura, ad esempio nella pantera (o qualunque tipo di felino fosse).
    Il quinto sembra disegnato bene, ma vorrei vederlo finito, prima.
    Però si nota subito l'influenza degli artisti preferiti, ad esempio azzarderei Oda per il 4° e Obata per il 3°. <.<

    Comunque i paragoni agli hentai non sono necessariamente negativi, io ne sono una specie di cultore e ce ne sono alcuni che sono veramente eccezionali, molto meglio di molti manga :sisi:
     
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    se ci mettevi "comunque per me, è no" alla fine, saresti sembrato la Maionchi :asd:
     
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  11. ¤Kira¤
     
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    Be' hai ragione in pieno :P
    A questo punto, dai un occhio al numero 1 e vediamo che ne pensi (anche se penso proprio che il giudizio sarà lo stesso...o almeno così è stato per me)
    Ditemi un po' che ne pensate :P
    http://issuu.com/liliah/docs/dm_numero1?mo...ndColor=#222222
     
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10 replies since 2/2/2013, 15:18   161 views
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