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PandAttak.
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"Obscured by Clouds" l'ho ascoltato e devo dire che è davvero bellissimo!! . -
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Il Signore delle Terre Dietro l'Angolo
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Salve a tutti! Ci tenevo a fugare i dubbi di Ulriek riguardo questo sensazionale capolavoro reglatoci dai mitici Pink Floyd
La questione è che voi state parlando di DUE album diversi. Il primo è The Wall, l'undicesimo album studio dei Pink Floyd, mentre il secondo è Is there anybody out there? The Wall live 1980/81.
Che differenze ci sono? Non molte in effetti, dato che l'album live non è altri che l'intero album The Wall suonato in live; sono state aggiunte, tuttavia ben quattro tracce che non compaiono nella versione studio.
Parlando di The Wall, tuttavia, non si può propriamente parlare di "tracce musicali" a sé stanti: ciò che rende meraviglioso questo album è il fatto che in realtà altro non è che un'unica grande canzone, divisa se volete in capitoli, che racconta la storia di Pink (personaggio immaginario ricalcato sulle esperienze di vita di Roger Waters). Questo ci aiuta a capire perché ci sono più canzoni con lo stesso titolo, e perché alcune di loro a volte durino meno di un minuto: Another brick in the Wall è un tema ricorrente nell'album, poiché ogni avvenimento che ci viene raccontato contribuisce ad aggiungere un mattone (un "brick") al muro che Pink sta erigendo.
Di seguito ci sono le tracce che compongono l'album (versione studio, composta da 2 CD):
CD 1CD 2
In the flesh?Hey you
The thin iceIs there anybody out there?
Another brick in the Wall, pt.1Nobody home
The happiest days of our livesVera
Another brick in the Wall, pt.2Bring the boys back home
MotherComfortably numb
Goodbye blue skyThe show must go on
Empty spacesIn the flesh
Young lustRun like hell
One of my turnsWaiting for the worms
Don't leave me nowStop
Another brick in the Wall, pt.3The trial
Goodbye cruel worldOutside the Wall
Nella versione live sono poi state aggiunte Master of ceremonies (in apertura del CD 1 e come intermezzo nel CD 2), What shall we do now e The last few bricks (queste due inizialmente previste anche nell'album studio, poi mai integrate).
In conclusione, The Wall è un album che può essere ascoltato in continuazione senza mai stancare, che ti si attacca alla pelle e non ti lascia più andare, e che tutti, a mio parere, dovremmo sentire almeno una volta.